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Liberazione

UNO, CENTOUNO, CENTOMILA REZZA...

04/12/2008

Un solipsismo affollato di personaggi, una schizofrenia che genera personalità multiple o più “semplicemente” «la storia di un uomo che si fotografa per sentirsi meno solo». Fotografo e fotografato, Antonio Rezza in Fotofinish moltiplica i personaggi mimetizzandosi di continuo: cambiando voce, volto, personalità. Scrive il testo dello spettacolo, lo riscrive, improvvisa ciò che è il suo corpo stesso a dettare mentre vive lo spazio scenico. Nessuna parte da interpretare o testo da seguire. E’ questo che rende ancora Fotofinish, scritto, anzi «(mai) scritto», nel 2003 un mai visto, seppure già visto. Chi ha familiarità con il teatro di Rezza non ha difficoltà a comprendere di cosa si tratti. Esiste un canovaccio ed esiste l’habitat creato da Flavia Mastrella, la geniale metà artistica di queste creazioni. Il resto “è” nel momento in cui avviene, in cui viene vissuto e non semplicemente interpretato. Non c’è da dubitare che anche essendo presenti ogni sera dell’intero mese in cui sarà in scena al Vascello di Roma, difficilmente si assisterà ad una semplice replica. La coppia Rezza-Mastrella è senz’altro una tra le più anarchiche e inafferabili realtà dell’arte contemporanea. Così anarchica e inafferrabile (leggi indipendente) che, nonostante l’adorazione di critica e pubblico, ancora oggi sono circondati da un culto fortissimo, ma lontano dai grandi numeri del mainstream. Un po’ per disattenzione o cosciente rimozione dei grandi media, un po’ per l’atteggiamento scarsamente compromissorio e forse “bohemienne” dei due. Questo fine 2008, e speriamo il futuro, sembra risarcirci di questa mancanza. Escono, ed era ora, per la Kiwido alcuni dei cortometraggi in bianco e nero che hanno contribuito al culto della coppia ideati e prodotti tra il 1990 e il 1999 e finora mai usciti in home video. Il cofanetto (“Ottimismo Democratico”) contiene 12 di questi corti low-budget e pieni di idee (che gli insonni hanno visto negli anni nelle notti di Fuori Orario) in dvd, un libro fotografico e “Il passato è il mio bastone” portato quest’anno al Festival di Venezia. Con “Ottimismo Underground” Rezza e Mastrella presenteranno l’iniziativa con un concerto degli Unaddaré e proiezioni, il 21 al Kollatino Underground di Roma.