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Corriere della Sera

IL PASSATO E' IL MIO BASTONE - OTTIMISMO DEMOCRATICO

26/06/2011



cinema-tv.corriere.it

Il passato è il mio bastone

Flavia Mastrella, Antonio Rezza e i critici, un prodotto dell'ironia e dell'autoironia

I critici cinematografici che hanno da sempre seguito il lavoro di Flavia Mastrella e Antonio Rezza commentano, con gli strumenti di oggi, le immagini di repertorio di un passato mai così vicino e minaccioso.


In bilico tra autoironia e agiografia, il film comprende – oltre ai corpi (e i cervelli) eccentrici del comico aggressivo e catastrofico di Rezza e della sua fedele collaboratrice Mastrella – "divagazioni, siparietti, apparizioni, giochini, tristezze, saltini, smorfie, occhiacci, immagini storte, riprese sbilenche, linguacce, punti di vista dadaisti" (B. Fornara). Ripresi da vari operatori in situazione precaria o deambulante, 9 critici si sono "gentilmente prestati al gioco" analizzando i modi della posizione aleatoria che la coppia si è imposta da 20 anni: "vivere in funzione della trasformazione, persi nell'immagine dell'immaginario". Prodotto da Rezza-Mastrella/Kiwido. Presentato alle Giornate degli Autori a Venezia 2008. Reperibile in DVD.



Ottimismo Democratico


Traversata degli anni '90 con una dozzina di corti o cortissimi (1 minuto, 2, 3) da Suppietij (1991) a Il Mosè di Michelangelo (1999), riuniti in un DVD che comprende anche un extra ("che si è trasformato a nostra insaputa in documento"): il mediometraggio Il passato è il mio bastone (2008) con la partecipazione di 9 critici italiani che li analizzano con gli strumenti di oggi e le immagini di ieri. Entrata nella maturità (?), la coppia Mastrella/Rezza fa un bilancio del suo lungo percorso: un numero imprecisato di film corti, 3 lunghi, 9 spettacoli teatrali, diversi programmi TV, isolate opere artistiche e letterarie. Al DVD si aggiunge un elegante libretto di fotografie (Martina Villiger, Federico Carra Ed.) in italo-inglese e la costante presenza del corpo tragicomico-catastrofico di Rezza e della sua voce polimorfa. C'è un'ironia retrospettiva su questi frammenti di una realtà drammatica che rende infelici gli umani esseri e si trasforma in un riso che non è mai liberatorio né consolatorio. Sono gli unici veri surrealisti nel panorama del magro cinema sperimentale della penisola. Sottotitoli in inglese.